Il sistema economico, politico e sociale del nostro Paese sta ammazzando il futuro dei giovani.
Per le nuove generazioni niente è certo e sicuro, tutto sta diventando aleatorio.
L’orizzonte è nebbioso ed oscuro e ogni bussola è stata infranta.
In questo triste scenario si trova la grande massa dei giovani. Fuori di esso si trova solo la cerchia ristretta di quelli che, nel passato, venivano definiti “figli di papà”. A sopravvivere riescono i pochi giovani che hanno la fortuna di avere nonni pensionati e genitori con un minimo di reddito.
Lo spirito di sacrificio, le capacità, i meriti servono a poco; ciò che conta è l’appartenenza al sistema di potere dominante, alle lobby, alle corporazioni.
Qualche beneficio lo fa acquisire lo spirito servile, che comporta, però, la perdita di ogni dignità etica e civile.
Il feudalesimo del XXI secolo, come si vede, non è molto diverso da quello del IX e X secolo:
diverse sono le espressioni verbali che descrivono i rapporti di potere, ma, in sostanza, la villa, il potere di banno, l’immunità del signore e la commendatio, l’atto di omaggio, i benefici dei fedeli servitori sono pressoché identici.
Questo sistema, impersonato, da più di 15 anni, dal Berlusca e dai suoi vassalli, sta distruggendo il sistema democratico, nato con la Resistenza, sta affossando la cultura e il senso civico e morale degli Italiani, sta indebolendo il sistema economico, sta, soprattutto, ammazzando il futuro delle nuove generazioni. Nell’uso spregiudicato del potere, ogni limite è stato abbondantemente superato.
Rispetto a questo stato di cose servono a poco le belle parole e le prediche dei cittadini singoli, non allineati, non hanno senso le manovre e le tattiche istituzionali delle forze (?) di opposizione, hanno scarsa incidenza persino le manifestazioni sacrosante, ma estemporanee, della cosiddetta società civile. Dal pantano -fa male al cuore dirlo- non si esce senza una rottura traumatica della situazione. Ce lo insegna la storia.
Ma perché la rottura traumatica non faccia precipitare ancor più le cose è necessario che essa sia promossa non dal senso avventuristico di qualche populista, né dagli opportunisti riciclati e neppure dalla disperazione cieca, ma da una grande idea alternativa, da una robusta cultura, da valori e progetti sani e solidali. Anche questo ce lo insegna la storia.
Nella società e soprattutto nel mondo giovanile le energie positive per questa rivoluzione ci sono. Lo dimostrano la fioritura di tante associazioni e iniziative solidaristiche e volontaristiche e la tenacia resistenziale di milioni di ragazze e ragazzi, che non cedono alle lusinghe e non si piegano.
Il magma sociale, prodotto dal sistema di potere imperante, attraverso l’informazione manipolata, il clientelismo, il consumismo e l’individualismo, ostacola l’aggregazione delle energie sane e pulite e penalizza ogni pensiero progressista e innovatore, ma ogni cosa ha un limite.
Non ce lo dice solo la storia, ce lo fanno vedere anche le vicende che stanno sconvolgendo
i Paesi del Nord Africa.
Forza giovani, unite le vostre energie e prendete a calci nel sedere i feudatari, i trasformisti e i falsi innovatori, che stanno ammazzando il vostro futuro.