Quella attuale sembra essere l’era degli scassinatori: in
ogni campo, a cominciare da quello
istituzionale e governativo, la mania scassinatrice prevale sul senso di
responsabilità e sul processo costruttivo.
Che, nella realtà sociale e nel sistema di vita, ci sia
bisogno di un profondo cambiamento è un fatto indiscutibile, ma la storia ci
insegna che, senza ideali, principi e valori, si fanno solo rovine e sfasci,
non rivoluzioni.
Negli ultimi 20 anni, soprattutto in Italia, si è fatto
passare per innovazione e ammodernamento un processo nefasto di disfacimento,
nei vari campi della vita civile e morale: è stata calpestata la Costituzione, è
stato menomato l’equilibrio dei poteri, è stato buttato nell’immondezzaio il
codice penale e civile, è stato annullato il principio della rappresentanza, è
stata compromessa l’autonomia locale, sono stati violentati i diritti civili,
ecc, ecc.
I vari Berlusconi, Bossi, Calderoli, Tremonti, Sacconi,
Gelmini… Bertolaso, Tanzi, Marchionne…hanno fatto a gara per distruggere regole
e diritti, per svuotare lo Stato, per ricreare un clima feudale.
Ed oggi il governo dei cosiddetti tecnici, per necessità e
nella presunzione di salvare il
Paese dalla bancarotta, certamente con maggiore savoir-faire, rispetto ai
predecessori, continua a rottamare servizi e diritti, continua a far girare la
ruota della storia all’indietro.
Per recuperare qualche soldo si continuano a sopprimere
ospedali, tribunali, scuole, istituzioni, ma non vengono toccati i grandi
privilegi e non vengono risanate le istituzioni.
Si continuano a spendere miliardi di euro per comprare aerei
da combattimento, per tenere nostri contingenti militari in Afganistan, per
ingozzare manager e dirigenti, per foraggiare enti inutili, centri di potere
voraci e gruppi politici “fantasma”.
E così i poveri cristi, che non riescono a tirare avanti e a
sbarcare il lunario, devono pure essere continuamente afflitti dalle scandalose
vicende dei vari Lusi, Trota, Fiorito, Daccò, ecc.
Paradossalmente si può pure dire: “meno male che questi
poveretti non vengono a conoscere tutte le porcherie che si consumano nel
Paese, altrimenti sarebbe messo a rischio il loro stato mentale”.
O pensiamo, ad esempio, che potrebbe non avere alcun peso su
queste persone, una notizia come quella delle ultime ore, seconda la quale
ammonterebbero a più di 134 milioni di euro i compensi erogati, nel 2011, ai
propri dirigenti da otto banche italiane?
Come reagire a questa politica scassinatrice? Lo so che non
è facile trovare il percorso giusto, ma non bisogna arrendersi. Bisogna puntare
ad una strategia radicalmente alternativa e rivoluzionaria, nutrita di principi
sani e proposte egualitarie.
Aleggia all’orizzonte, invece, una strategia qualunquista,
che fa di tutta l’erba un fascio e non si sforza minimamente di individuare le
diversità esistenti nella società.
A un sistema di potere scassa-tutto si contrappone una protesta
anch’essa scassa-tutto.
Attenti! La politica grillina e rotta- matrice renziana
coglie certamente la malattia della nostra società, ma, se non è sostenuta da
una diagnosi seria della realtà e da proposte alternative concrete e di fondo,
alla fine, potrebbe addirittura fare il gioco dei grandi poteri, che ci hanno portato allo sconquasso.
O vogliamo far finta di non capire quali sono i veri
obiettivi dei vari Berlusconi, Montezemolo, Marchionne, ecc?
Nessun commento:
Posta un commento