venerdì 2 novembre 2012

PER FERMARE GLI SCASSATUTTO


Quella attuale sembra essere l’era degli scassinatori: in ogni campo, a cominciare da quello  istituzionale e governativo, la mania scassinatrice prevale sul senso di responsabilità e sul processo costruttivo.
Che, nella realtà sociale e nel sistema di vita, ci sia bisogno di un profondo cambiamento è un fatto indiscutibile, ma la storia ci insegna che, senza ideali, principi e valori, si fanno solo rovine e sfasci, non rivoluzioni.
Negli ultimi 20 anni, soprattutto in Italia, si è fatto passare per innovazione e ammodernamento un processo nefasto di disfacimento, nei vari campi della vita civile e morale: è stata calpestata la Costituzione, è stato menomato l’equilibrio dei poteri, è stato buttato nell’immondezzaio il codice penale e civile, è stato annullato il principio della rappresentanza, è stata compromessa l’autonomia locale, sono stati violentati i diritti civili, ecc, ecc.
I vari Berlusconi, Bossi, Calderoli, Tremonti, Sacconi, Gelmini… Bertolaso, Tanzi, Marchionne…hanno fatto a gara per distruggere regole e diritti, per svuotare lo Stato, per ricreare un clima feudale.
Ed oggi il governo dei cosiddetti tecnici, per necessità e nella presunzione  di salvare il Paese dalla bancarotta, certamente con maggiore savoir-faire, rispetto ai predecessori, continua a rottamare servizi e diritti, continua a far girare la ruota della storia all’indietro.
Per recuperare qualche soldo si continuano a sopprimere ospedali, tribunali, scuole, istituzioni, ma non vengono toccati i grandi privilegi e non vengono risanate le istituzioni.
Si continuano a spendere miliardi di euro per comprare aerei da combattimento, per tenere nostri contingenti militari in Afganistan, per ingozzare manager e dirigenti, per foraggiare enti inutili, centri di potere voraci e gruppi politici “fantasma”.
E così i poveri cristi, che non riescono a tirare avanti e a sbarcare il lunario, devono pure essere continuamente afflitti dalle scandalose vicende dei vari Lusi, Trota, Fiorito, Daccò, ecc.
Paradossalmente si può pure dire: “meno male che questi poveretti non vengono a conoscere tutte le porcherie che si consumano nel Paese, altrimenti sarebbe messo a rischio il  loro stato mentale”.
O pensiamo, ad esempio, che potrebbe non avere alcun peso su queste persone, una notizia come quella delle ultime ore, seconda la quale ammonterebbero a più di 134 milioni di euro i compensi erogati, nel 2011, ai propri dirigenti da otto banche italiane?
Come reagire a questa politica scassinatrice? Lo so che non è facile trovare il percorso giusto, ma non bisogna arrendersi. Bisogna puntare ad una strategia radicalmente alternativa e rivoluzionaria, nutrita di principi sani e proposte egualitarie.
Aleggia all’orizzonte, invece, una strategia qualunquista, che fa di tutta l’erba un fascio e non si sforza minimamente di individuare le diversità esistenti nella società.
A un sistema di potere scassa-tutto si contrappone una protesta anch’essa scassa-tutto.
Attenti! La politica grillina e rotta- matrice renziana coglie certamente la malattia della nostra società, ma, se non è sostenuta da una diagnosi seria della realtà e da proposte alternative concrete e di fondo, alla fine, potrebbe addirittura fare il gioco dei grandi poteri,  che ci hanno portato allo sconquasso.
O vogliamo far finta di non capire quali sono i veri obiettivi dei vari Berlusconi, Montezemolo, Marchionne, ecc?

Nessun commento:

Posta un commento