Che l’Italia abbia un grande bisogno di uscire dalla
cosiddetta Seconda Repubblica, cioè dalla pestifera palude berlusconiana, è un
fatto inconfutabile: ne sono convinti buona parte degli Italiani, ma anche
politici, economisti, giornalisti e semplici cittadini stranieri.
Lo stesso Berlusca, in privato e nella sostanza, sembra
essere consapevole dello stato delle cose altrimenti non avrebbe fatto al
presidente Monti, dopo avergli tolto la fiducia in Parlamento, lo scenico ed
istrionico invito, a candidarsi come “federatore dei moderati” .
Quello che colpisce, però, è il fatto che buona parte dei
coniatori del cartello pubblicitario, relativo alla III Repubblica, si
astengono da ogni analisi critica del processo politico degli ultimi venti anni
e non fanno alcuna proposta seria e concreta sulle caratteristiche che dovrebbe
avere la nuova Repubblica.
Rispetto a questo aspetto politico sorge naturale il dubbio
che la proposta di questi signori sia nient’altro che una capriola
trasformista, tesa semplicemente a salvaguardare interessi di parte e a
riciclare i soliti notabili, e non una strategia seria di cambiamento.
L’appartenenza della maggior parte di questi signori, negli
ultimi venti anni, all’orbita berlusconiana la dice lunga e rende legittimo
ogni sospetto.
In definitiva sembra ripetersi, in maniera aggiornata, tutto
quello che fu messo in atto, nei primi anni novanta del Novecento, dopo la
vicenda di “Mani Pulite”, da molti dei peggiori arnesi della Prima Repubblica.
Lo stesso Berlusconi era un novellino? No! Tutti sanno che la sua fortuna
economica deriva da Craxi e dal governo del CAF (Craxi-Andretti-Forlani).
O dobbiamo far
finta di ignorare che nella berlusconiana Forza Italia si riciclò buona parte
degli ex DC, ex PSI, ecc?
Tutte le manovre che vengono messe in atto, in questi giorni, all’interno del PDL,
del centrodestra e di tante associazioni e invenzioni centriste, richiamano
alla mente, purtroppo, quello che
avvenne nei primi anni novanta.
A dominare, ancora una volta, sono il trasformismo e il
riciclaggio!
Ma come è possibile che si verifichi un fenomeno del genere?
Le lezioni del passato non servono a niente?
Di fronte alle sceneggiate e giravolte berlusconiane, alle
“cacciate” di Montezemolo, Samorì, ecc, è doveroso porsi queste domande.
A mio pare tutto questo avviene solo perché la politica, in
Italia, ha perso ogni fondamento ideologico, valoriale e morale ed è stata
trasformata in spietata gestione del potere.
Siamo tornati, in poche parole, al notabilato semi-feudale,
non più sostenuto tanto dal potere militare quanto dagli strumenti di
informazione padronali o asserviti.
In questo stato di cose il futuro del Paese e dello stesso
sistema democratico è in pericolo!
Per cambiare questo triste scenario non basta
un’alternativa, basata solo su una gestione più sana e pulita del potere e su
proposte di semplice aggiustamento del rapporto tra istituzioni e cittadini.
Serve anzitutto una rivoluzione culturale, ideologica ed
anche materiale, capace di prospettare una diversa visione del mondo e della
vita.
Caro Centrosinistra, se continui a basare la tua strategia
sulla gestione del potere, affidandoti essenzialmente ad amministratori, nella guida politica e nelle candidature,
ti voteremo, ma saremo costretti a farlo, ancora una volta, per evitare il
peggio.
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