lunedì 14 gennaio 2013

ITALIA IN BALIA DEI POTERI FORTI


Fra un paio di mesi gli Italiani saranno chiamati al voto, per rinnovare il Parlamento e scegliere da chi vorranno essere governati. Teoricamente saranno liberi di fare la loro scelta, ma, in sostanza, saranno pesantemente condizionati dalla plutocrazia italiana e mondiale, dalle agenzie di rating, dai poteri forti europei, dagli strumenti di informazione asserviti, ecc.
In altre parole, gli artefici della crisi economica e politica useranno tutte gli strumenti, per impedire il cambiamento e non perdere il potere accumulato.
Quello che sta succedendo in questi ultimi giorni, dalle giravolte berlusconiane, alle manovre montezemoliane, alle ingerenze di sapore coloniale del Partito Popolare europeo, attesta una situazione di grave pericolo per l’autonomia e la vita democratica del nostro Paese.
In forme diverse, sembra che si sia tornato in un clima di “guerra fredda” e che sia stata riattivata la vecchia “conventio ad escludendum” nei confronti della Sinistra, nonostante questa parte politica – diciamocelo chiaramente -  non abbia risparmiato nessuno sforzo per annacquarsi.
Si possono capire tutte le preoccupazioni dell’Europa per le difficoltà del nostro Paese, ma non sono assolutamente accettabili le interferenze e le ingerenze sulle scelte politiche ed elettorali degli Italiani. All’interno della loro formazione politica, i popolari europei facciano tutto quello che ritengono opportuno, ma non pretendano di imporre all’Italia un premier che va bene a loro, prevaricando le nostre scelte.
Queste cose avvengono perché la politica ha perduto i suoi connotati ideali, valoriali e culturali ed è diventato solo uno strumento di potere.
Tutti coloro che hanno inneggiato al crollo delle ideologie farebbero bene oggi, soprattutto rispetto a quello che sta avvenendo in Italia, a riflettere, in maniera seria e critica, sulle posizioni sostenute.
La Politica, se non è nutrita di ideali, valori e strategie serie non stimola la partecipazione delle masse e diventa solo uno strumento di potere nella mani dei notabili, degli opportunisti, degli avventurieri. Altro che pragmatismo! E’ solo cura di interessi particolaristici!
In vista delle prossime elezioni politiche, nel corso della campagna elettorale, nel clima che si è creato nel nostro Paese, con molta probabilità, saranno messi in campo una infinità di  altri semi infestanti. C’è da augurarsi solo che non manchino forze politiche e persone, capaci di sottrarsi ad ogni bufera inquinante e di farsi riconoscere come energie alternative non solo nelle proposte ma anche nei comportamenti.
I personaggi alla Berlusconi o alla Grillo si battono non inseguendoli, ma ridicolizzandoli e soprattutto contrapponendo alle loro sceneggiate un mondo diverso, più umano, più solidale, più equo.
La Banca d’Italia, qualche ora fa, ha diffuso, ancora una volta, i dati delle insopportabili diseguaglianze, determinate nel nostro Paese, dalla politica sciagurata che ci ha dominato negli ultimi anni.
A questo andazzo bisogna reagire con tutti i mezzi possibili.
Non è accettabile che la maggior parte della ricchezza continui a stare   nelle mani del 10% della popolazione; non è sopportabile che si taglino continuamente servizi, salari e pensioni  
alla povera gente  e si paghino stipendi e buonuscite stratosferiche a manager e dirigenti, non
è digeribile che si chiudano ospedali, tribunali, uffici postali, scuole, ecc,e non si tagli un euro alle inutili spese militari, ecc, ecc.

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